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> MANIFESTO
ETICO |
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Approvato
dal Consiglio Direttivo nella assemblea del 4 Aprile 2009 |
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INTRODUZIONE
L’ACOI, Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani, fondata
per garantire opportunità di formazione continua ai chirurghi,
ha come finalità: |
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- la valorizzazione dell’attività chirurgica nelle
strutture Ospedaliere e nelle istituzioni sanitarie
Italiane;
- la difesa degli interessi morali, culturali, normativi
ed economici della categoria, anche attraverso la
partecipazione alla formazione e stipula dei contratti
collettivi di lavoro;
- la promozione di attività scientifica, di ricerca, di
aggiornamento professionale e di formazione permanente degli
associati anche attraverso la determinazione di programmi
annuali di Educazione Medica Continua realizzati in
collaborazione con il Ministero della Salute, le Regioni, le
Aziende Sanitarie e gli altri organismi e istituzioni
sanitarie pubbliche;
- la elaborazione di linee guida e protocolli e la
promozione di trials di studio in materia chirurgica anche
attraverso la collaborazione con l’Agenzia per i Servizi
Sanitari Regionali (ASSR) e tutte le realtà istituzionali
nell’attività di studio e di ricerca scientifica in ambito
sanitario.
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L’Associazione
non può svolgere attività diverse da quelle statutariamente
definite; potrà tuttavia svolgere attività direttamente connesse
a quelle istituzionali, ovvero accessorie in quanto integrative
delle stesse, nei limiti consentiti dal D.Lgs. 4 dicembre 1997
n. 460 e successive modifiche ed integrazioni.
L’Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani ha sempre
avuto una profonda e reale attenzione al miglioramento della
cura dei pazienti e al rispetto dell’etica medica.
L’etica medica definisce e assicura un ambito in cui tutti gli
individui sono trattati con rispetto e tolleranza; la
discriminazione e le vessazioni basati su età, preferenze
sessuali, sesso, razza, malattia, disabilità o religione, sono
proibiti come non compatibili con gli ideali e i principi
dell’ACOI.
Gli aspiranti membri del Collegio sono valutati dal C.D. in base
alla condotta professionale, alla reputazione e alle convinzioni
etiche. |
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Dichiarazione di impegno degli
associati ACOI
Riconoscendo che l’ACOI cerca di semplificare e valorizzare le
più elevate tradizioni della nostra antica professione, Io
prometto, con la presente, come patto di appartenenza
all’Associazione, di vivere in assoluta osservanza dei suoi
principi e delle sue regole.
Prometto di praticare l’attività chirurgica con onestà e di
anteporre il benessere e i diritti dei miei pazienti al di sopra
di tutto.
Prometto di trattare ogni paziente come desidererei essere
trattato se dovessi essere al suo posto e di rispettare
l’autonomia e l’individualità del paziente stesso.
Inoltre prometto di confermare e sostenere il contratto sociale
della professione chirurgica con la mia comunità e società.
Non prenderò parte ad alcun compromesso o trattativa finanziaria
impropria che induca attribuzione, trattamento o rifiuto di
trattamento per altre ragioni che non siano il benessere del
paziente.
Sul mio onore, dichiaro che migliorerò le mie conoscenze e
capacità, rispetterò i miei colleghi e cercherò la loro
consulenza quando avrò dei dubbi sulle mie abilità. In cambio,
aiuterò tutti i miei colleghi quando mi sarà richiesto.
Riconosco la interdipendenza di tutte le professionalità
sanitarie e tratterò
ognuno con rispetto e considerazione.
Infine, ai miei colleghi membri dell’ACOI, io solennemente
prometto di rispettare il codice di condotta professionale e di
collaborare per il progresso della chirurgia. |
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Codice di Condotta Professionale
Come membri dell’ACOI, noi custodiamo la fiducia che i nostri
pazienti hanno riposto in noi, in quanto la fiducia è insita
nella pratica della chirurgia.
Durante il percorso pre-, intra- e post-operatorio, noi
accettiamo la responsabilità di: |
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- Agire come tutori per i bisogni dei nostri
pazienti.
- Presentare tutte le opzioni terapeutiche, includendo i
loro rischi e benefici.
- Presentare e risolvere ogni conflitto di interesse che
potrebbe influenzare le decisioni inerenti all’assistenza.
- Essere sensibili e rispettosi dei pazienti, comprendendo
la loro vulnerabilità, durante il periodo perioperatorio.
- Riconoscere pienamente gli errori medici e gli
eventi sfavorevoli.
- Riconoscere i bisogni psicologici, sociali, culturali e
spirituali dei pazienti.
- Considerare, nell’ambito dell’assistenza chirurgica, i
particolari bisogni dei pazienti malati terminali.
- Riconoscere e sostenere le necessità dei familiari dei
pazienti.
- Rispettare la conoscenza, la dignità e le prospettive
degli altri professionisti della sanità.
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La nostra
professione deve anche rendere conto alla comunità scientifica e
alla società della quale facciamo parte. In risposta alla loro
fiducia, come membri dell’ACOI, noi accettiamo la responsabilità
di: |
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- Provvedere alla più alta qualità della terapia
chirurgica.
- Rispettare i valori di onestà, fiducia e altruismo.
- Partecipare alla formazione continua.
- Mantenere la competenza necessaria durante tutta la
carriera chirurgica.
- Partecipare all’autoregolamentazione, definendo,
preservando e rinsaldando gli standards.
- Migliorare l’assistenza valutando processi e risultati.
- Informare il pubblico riguardo ai vari argomenti,
basandoci sulla nostra esperienza.
- Sostenere le strategie per migliorare la salute pubblica
e dell’individuo, comunicando con il governo, le
organizzazioni per la salvaguardia della salute e
l’industria.
- Lavorare con la società per definire la giusta, efficace
ed efficiente distribuzione delle risorse destinate alla
cura della salute.
- Provvedere all’assistenza chirurgica necessaria senza
riguardo al genere, razza, disabilità, religione, stato
sociale o possibilità economiche.
- Partecipare ai programmi di educazione rivolti alla
professionalità.
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Il rapporto
fiduciario con il paziente è costruito sul nostro impegno
individuale e collettivo a promuovere il meglio sia per i nostri
pazienti che per la società. Come membri dell’ACOI dedichiamo
noi stessi e l’Associazione agli ideali della professionalità. |
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I. REQUISITI DEL CHIRURGO
RESPONSABILE
A. Capacità
Il chirurgo deve acquisire e mantenere le sue capacità nei sei
campi generali e necessari, identificati dal Consiglio Direttivo
in carica: |
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- Conoscenza medica,
- Cura del paziente,
- Attività professionale basata sul metodo,
- Abilità nella comunicazione interpersonale,
- Miglioramento e apprendimento basati sulla pratica,
- Professionalità.
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Un chirurgo
responsabile deve dimostrare capacità in: |
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- Conoscenza medica riguardante le scienze definite
e quelle in via di sviluppo, biomediche, cliniche e affini
(per esempio l’epidemiologia e la sociologia) e
l’applicazione di questa conoscenza alla cura del paziente
- Cura del paziente che è pietosa, appropriata ed efficace
per il trattamento dei problemi di salute e la promozione
del benessere.
- Attività basata sul metodo, manifestata da azioni che
dimostrino consapevolezza e responsabilità verso un contesto
più ampio e verso tutto il sistema assistenziale.
- Utilizzazione efficace delle risorse del sistema per
garantire un’assistenza che sia di ottima qualità.
- Apprendimento e miglioramento della propria
qualità professionale attraverso la pratica quotidiana, la
ricerca scientifica, la valutazione e l’assimilazione della
evidenza scientifica, la valutazione continua del proprio
operato in assistenza e cura al paziente.
- Abilità nella comunicazione e nei rapporti
interpersonali, che esiti in un efficace scambio di
informazioni e in una efficace interazione con i pazienti, i
loro familiari e gli altri professionisti sanitari.
- Professionalità che si manifesta attraverso l’impegno a
mantenere le responsabilità professionali, l’adesione ai
principi etici e la sensibilità verso una variegata
popolazione di pazienti.
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Il mantenimento
di questa capacità richiede un impegno al continuo aggiornamento
attraverso l’autoapprendimento, l’educazione medica continua e
le verifiche periodiche. |
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B.
Impegno all’aggiornamento scientifico e alla ricerca
Il chirurgo deve basare l’assistenza sulla migliore evidenza
scientifica disponibile, sostenere gli standards scientifici,
promuovere la ricerca, creare nuove conoscenze e impegnarsi per
la loro corretta applicazione. |
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C.
Impegno a mantenere il benessere
Il chirurgo deve mantenere un soddisfacente livello di benessere
mentale e fisico. Un chirurgo che diventa temporaneamente
inabile per malattia, dipendenza da sostanze, affaticamento o
altre condizioni che possono interferire con la capacità di
giudizio o con il rendimento, deve predisporre di essere
sostituito da un collega qualificato, che si assuma le sue
responsabilità cliniche fino a che l’inabilità non si sia
risolta. |
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D.
Idoneità a compiere interventi chirurgici
La capacità del chirurgo ad effettuare interventi chirurgici è
basata su addestramento, formazione, esperienza e abilità
dimostrata dal chirurgo stesso.
I chirurghi sono tenuti a studiare e valutare le nuove procedure
e a diventare consapevoli e competenti con percorsi formativi
appropriati e certificati. L’abilità tecnica da sola non è
sufficiente ad autorizzare un chirurgo ad eseguire nuove
procedure. Le abilità tecniche dovrebbero essere acquisite
nell’ambito di una approfondita conoscenza della patologia che
viene trattata. |
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II.
RAPPORTI CHIRURGO-PAZIENTE
A. Consenso informato
Il consenso informato è più di una richiesta legale. È uno
standard dell’attività chirurgica che rafforza il rapporto tra
chirurgo e paziente e può migliorare l’assistenza al paziente e
il risultato del trattamento. I chirurghi devono informare in
modo esaustivo ogni paziente riguardo alla sua malattia ed ai
trattamenti proposti. L’informazione deve essere presentata
accuratamente, chiaramente, completamente e con partecipazione.
Il chirurgo deve ascoltare attentamente il paziente per
comprenderne lo stato d’animo e i suoi desideri e rispondere a
tutte le domande il più accuratamente possibile. La discussione
in merito al consenso informato, guidata dal chirurgo, è bene
che chiarisca: |
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- la natura della malattia e le conseguenze naturali
in assenza di trattamento;
- il tipo di intervento proposto, compresi i rischi
stimati di mortalità e morbilità;
- le più comuni complicanze conosciute, che dovrebbero
essere descritte e discusse. Il paziente deve comprendere i
rischi così come i benefici dell’intervento proposto. La
discussione deve includere una descrizione di ciò che potrà
avvenire durante l’ospedalizzazione e la convalescenza a
domicilio;
- forme alternative di trattamento, incluse le tecniche
non chirurgiche. Il chirurgo non deve enfatizzare i
potenziali benefici dell’intervento proposto, né fare
promesse o dare garanzie. In caso di minorenni o adulti
interdetti, i genitori o i tutori legali devono partecipare
alla discussione per il consenso informato e sottoscrivere
il consenso per gli interventi in elezione.
Ogni paziente adulto mentalmente competente e adeguatamente
informato, può rifiutare ogni trattamento, incluso
l’intervento.
Quando i pazienti mentalmente inabili o i genitori (o
tutori) dei minori, rifiutano i trattamenti, mettendo in
pericolo il migliore interesse per il paziente, il chirurgo
può richiedere un’assistenza legale.
Quando i pazienti acconsentono ad un intervento in modo
condizionato o pongono richieste che non sono accettabili
per il chirurgo, il chirurgo deve poter decidere di non
occuparsi più del caso, chiarendone per iscritto le
motivazioni.
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B.
Finalità della terapia chirurgica
L’assistenza chirurgica comprende la diagnosi preoperatoria e
l’assistenza;
L’informazione del paziente riguardo ai rischi e benefici
dell’intervento e la sottoscrizione del consenso informato; la
scelta e l’effettuazione dell’intervento; l’assistenza
postoperatoria. |
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C.
Diagnosi preoperatoria e assistenza
Quando l’incarico della assistenza ai pazienti è affidato ad un
team di specialisti, anche medici non-chirurghi possono fare una
valutazione iniziale del paziente. Comunque, l’effettiva
responsabilità decisionale in merito alla indicazione e al tipo
di intervento chirurgico è e resta sempre del chirurgo
operatore. Nel prendere questa decisione, il chirurgo deve dare
la precedenza alla valutazione delle indicazioni per
l’intervento, prescindendo dalla pressione dei pazienti o dei
medici referenti, tantomeno da eventuali incentivi economici. Il
chirurgo è responsabile della sicurezza del paziente durante il
periodo preoperatorio, l’intervento chirurgico e il
postoperatorio, compresa la responsabilità di scongiurare errori
di sede, di tipo di procedura e di paziente. |
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D.
L’intervento - Responsabilità del chirurgo
Il chirurgo è personalmente responsabile del benessere del
paziente durante l’intervento. Il chirurgo referente per il
paziente dovrebbe essere in sala operatoria o nelle immediate
vicinanze durante tutto il decorso della procedura. Ci possono
comunque essere situazioni eccezionali che sono compatibili con
una buona assistenza al paziente. Il chirurgo può delegare parte
dell’intervento agli assistenti o interni sotto la sua personale
direzione, perché la chirurgia moderna è fondamentalmente un
lavoro di squadra. Se un assistente deve eseguire l’intervento e
provvedere all’assistenza del paziente sotto la supervisione
generale del chirurgo responsabile, il paziente ne deve essere
prioritariamente informato. Comunque, la responsabilità
personale del chirurgo non può essere delegata o evasa. È
corretto delegare l’effettuazione di una parte dell’intervento
agli assistenti, facendo in modo che il chirurgo sia parte
attiva durante tutte le fasi chiave dell’intervento. L’obiettivo
prioritario è sempre quello di garantire la sicurezza del
paziente.
Durante gli interventi possono verificarsi circostanze
impreviste che richiedono che il chirurgo si allontani dalla
sala operatoria prima del completamento della fase principale
dell’intervento. In tale circostanza, deve essere identificato
un sostituto qualificato dell’operatore che deve prontamente
recarsi in sala operatoria. Tale circostanza dovrà essere
successivamente comunicata al paziente. Eventualità di questo
genere possono comprendere un malore o indisposizione del
chirurgo, un’emergenza con pericolo imminente di vita in
un’altra sede nell’ambito della sala operatoria o in edifici
contigui dell’ospedale, o un emergenza nell’ambito della
famiglia del chirurgo.
Non è etico ingannare il paziente in merito all’identità del
chirurgo che esegue l’intervento. Questo principio si applica
sia al chirurgo che esegue l’intervento, quando il paziente
crede che un altro medico stia operando (“chirurgo fantasma”),
sia al chirurgo che delega una procedura a un altro, senza che
il paziente ne sia a conoscenza e abbia dato il suo consenso. |
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E. Cure
Postoperatorie
La responsabilità delle cure postoperatorie al paziente, è
primariamente del chirurgo operatore. L’emergere di specialisti
delle cure intensive ha fornito un importante supporto al
management dei pazienti con problematiche sistemiche complesse.
È importante comunque che il chirurgo operatore mantenga un
ruolo decisivo nel definire l’assistenza al paziente. Quando il
decorso postoperatorio richiede il coinvolgimento di altri
specialisti, può essere necessario trasferire la responsabilità
principale dell’assistenza al paziente a un altro medico. In
questi casi, il chirurgo operatore continua ad essere coinvolto
nell’assistenza al paziente, fino a che le problematiche
chirurgiche non siano state risolte. Ad eccezione di particolari
circostanze, non è etico per un chirurgo abbandonare la
responsabilità delle cure chirurgiche postoperatorie ad un altro
medico che non sia qualificato per provvedere a tale assistenza
chirurgica.
La responsabilità del chirurgo si estende per tutto il decorso
della problematica chirurgica. Quando tale periodo si conclude,
è appropriato che il chirurgo abbandoni la responsabilità
dell’assistenza al paziente.
Quando un paziente è pronto per distaccarsi dalle cure del
chirurgo, è consigliabile trasferire l’assistenza quotidiana ad
un altro medico. |
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F.
Continuità dell’assistenza al paziente chirurgico
Il chirurgo deve assicurare un’appropriata continuità di
assistenza al paziente da lui curato. Un chirurgo che si
comporta eticamente, non dovrebbe eseguire interventi chirurgici
in elezione lontano dal luogo in cui normalmente opera, senza
una definizione personale della diagnosi e un’adeguata
preparazione preoperatoria. L’assistenza postoperatoria dovrebbe
essere data dal chirurgo operatore a meno che non sia delegata
ad un altro medico che sia ugualmente qualificato a proseguire
in questo aspetto essenziale dell’intera assistenza chirurgica.
È riconosciuto che per numerosi interventi eseguiti in
ambulatorio,
il numero di visite postoperatorie potrebbe essere
considerevole; è comunque responsabilità del chirurgo operatore
stabilire una comunicazione per mantenere un’adeguata continuità
di assistenza. Analoghe circostanze possono verificarsi quando i
pazienti devono percorrere lunghe distanze per interventi
chirurgici in elezione.
La chirurgia d’urgenza effettuata in luoghi non usuali per il
chirurgo, deve essere necessariamente occasionale; l’abituale o
frequente esecuzione di interventi in queste circostanze non può
essere consentita.
Se la condizione del paziente lo consente e sono richieste
ulteriori capacità, il paziente dovrebbe essere trasferito in un
centro medico dove queste siano disponibili. |
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G.
Libertà di scelta
I pazienti solitamente scelgono i loro chirurghi, mentre i
chirurghi, invece, possono accettare o rifiutare i pazienti.
Libertà di scelta significa che sia il chirurgo che il paziente
debbono contribuire alla correttezza di relazione tra medico e
paziente. Quando i pazienti esercitano questo diritto,
rifiutando la procedura proposta, il chirurgo è tenuto a
trasferire copie della documentazione medica al nuovo chirurgo o
ad altro medico di competenza. Quando un chirurgo esercita
questo diritto-dovere, deve notificarlo al paziente per iscritto
e provvedere a copie della documentazione medica al nuovo
chirurgo o medico. Tutte le parti in causa sono tenute a
collaborare per assicurare la continuità di assistenza durante
questo passaggio. |
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H.
Riservatezza della documentazione medica
La riservatezza del paziente è un punto fondamentale
dell’assistenza medica. Le informazioni della documentazione
medica a appartengono al paziente ma sono condivise con coloro
che sono responsabili dell’assistenza.
I chirurghi dovrebbero non fornire informazioni mediche a
nessuno, senza l’autorizzazione del paziente. Anche la
discussione riguardante informazioni di un paziente
identificabile, in un luogo pubblico, non è etica. |
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I.
Conflitto di interessi
Il rapporto medico-paziente richiede che gli interessi del
paziente prevalgano su tutti gli altri interessi, inclusi gli
interessi personali e finanziari del chirurgo, gli interessi di
corporazione e finanziari del pagante e gli interessi di
corporazione e finanziari di tutti i venditori, incluse le ditte
farmaceutiche e le ditte che forniscono gli strumenti, gli
equipaggiamenti, i supporti protesici, gli approvvigionamenti e
i servizi.
Le moderne strategie e tattiche di marketing provocano un’enorme
pressione sui chirurghi. I chirurghi devono lottare per
mantenere il sapere, la conoscenza profonda e la disciplina
richiesta per portare l’interesse del paziente al di sopra di
tutti gli altri interessi. |
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J.
Interventi non necessari
Nessun intervento deve essere eseguito senza una opportuna
giustificazione. È responsabilità del chirurgo eseguire
un’attenta valutazione, comprendente consulti con altri quando
appropriato e consigliare l’intervento solo quando questo
risulti il miglior trattamento per il problema del paziente. |
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K.
Garanzia di qualità
La garanzia e il miglioramento della qualità sono diventati
parte integrante nell’impegno al miglioramento dell’assistenza.
Molte Aziende Sanitarie e Ospedaliere hanno definito formalmente
dei comitati che assicurino e migliorino la qualità
dell’assistenza al paziente. I membri dell’Associazione sono
fortemente incoraggiati ad essere attivamente coinvolti come
leaders nelle attività di mantenimento e miglioramento della
qualità, nei propri ospedali.
Gli iscritti all’ACOI sono incoraggiati ad abbracciare i
principi dell’etica e della compassione nel fornire assistenza
ai pazienti e non devono partecipare a nessun accordo che
incoraggi interventi non necessari o a compromessi che siano
stati fatti principalmente per ragioni diverse da un’ottima
assistenza al paziente. |
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III.
RELAZIONI INTERPROFESSIONALI |
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A. I
chirurghi e i colleghi
I rapporti tra il chirurgo ed i colleghi sono spesso
importanti per assicurare la miglior assistenza al paziente.
Nessun medico o chirurgo può essere un esperto in ogni campo
della medicina. Un Team medico è diventato la norma e i
chirurghi hanno la responsabilità di lavorare con i colleghi.
I chirurghi che hanno rapporti personali profondi con altre
persone sul posto di lavoro, dovrebbero cercare di minimizzare
le loro responsabilità di supervisori con queste persone e non
dovrebbero partecipare alla loro valutazione. |
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B.
Discriminazione
Una pratica etica della medicina stabilisce ed assicura un
ambiente in cui i pazienti, i dirigenti, i colleghi, gli
studenti, gli interni e tutti gli altri individui siano trattati
con rispetto e tolleranza. La discriminazione o la creazione di
un ambiente di lavoro ostile basata sulle caratteristiche
individuali, comprese, ma non solo, l’età, le preferenze
sessuali, il genere, la razza, la malattia, la disabilità o la
religione sono inconciliabili con gli ideali ed i principi
dell’ACOI. |
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C.
Consultazioni
Il chirurgo è responsabile della richiesta di consulenze per i
suoi pazienti, quando necessario, e dell’effettuazione di
consulenze per i pazienti dei colleghi quando richiesto. Queste
consulenze possono essere solo richieste per opinione, per la
cooperazione nell’assistenza o per un trasferimento. Il paziente
dovrebbe essere informato ogni volta che viene richiesta una
consulenza. Una registrazione appropriata della consulenza che
viene effettuata in un grafico comune o in una annotazione
medica dovrebbe essere resa disponibile per il medico referente. |
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IV.
FORMAZIONE
È di vitale importanza per il chirurgo, tenersi aggiornato con i
cambiamenti e i progressi nell’arte e nella scienza del proprio
campo della chirurgia o della medicina in generale. Per fare
ciò, il socio ACOI deve impegnarsi in un programma di educazione
ed autoapprendimento continuo. |
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A.
Formazione medica continua e sviluppo professionale
Il chirurgo deve affrontare l’obbligo della formazione
continua e dello sviluppo professionale, utilizzando diverse
strade. L’obiettivo della formazione continua e
dell’auto-verifica è finalizzato ad assistere il Socio nel
raggiungere un’assistenza di qualità elevata per il paziente
chirurgico.
Il socio deve impegnarsi in programmi di educazione continua per
assicurare un elevato livello di abilità nei campi della
conoscenza medica, delle capacità tecniche, della
professionalità, delle comunicazioni interpersonali e della
pratica basata su protocolli.
Il socio può raggiungere questi obiettivi di formazione
frequentando i programmi educazionali promossi dall’ACOI o da
altre società scientifiche, attraverso lo studio continuativo di
riviste indicizzate e di testi e attraverso la partecipazione ad
altri programmi di educazione continua.
Idealmente, il socio dovrebbe impegnarsi in vari programmi di
educazione che includano, almeno una volta l’anno, programmi che
consentano lo scambio di idee con altri partecipanti.
L’acquisizione di abilità in nuove tecniche dovrebbe essere
incoraggiata mediante la frequenza di corsi con sessioni sia
didattiche che di training pratico. Il socio dovrebbe cercare
situazioni appropriate in modo da poter aggiungere nuove
procedure al suo bagaglio chirurgico. Il continuo
auto-apprendimento di tecniche chirurgiche è fortemente
incoraggiato, con l’obiettivo di migliorare l’assistenza ai
pazienti. |
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B.
Studenti/Interni
È responsabilità dei chirurghi, come appartenenti alla
professione medica, essere “insegnanti” per i pazienti, gli
studenti di medicina, gli interni e gli altri professionisti
della sanità. I chirurghi hanno una particolare responsabilità
di supervisionare il training degli interni, a causa delle
particolari caratteristiche della patologia e degli interventi
chirurgici. |
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V. I
CHIRURGHI E LA SOCIETÀ
A. La ricerca chirurgica
I progressi nella sanità dipendono dalla ricerca, che spesso
prevede una collaborazione informata tra i pazienti e i medici.
La ricerca dovrebbe essere distinta dalle innovazioni che sono
scaturite dalla pratica standard. Sebbene le nuove pratiche, che
sono destinate unicamente a beneficio di un paziente, possono
essere definite “sperimentali”, nel senso che sono nuove e non
testate, ciò non le pone automaticamente nella categoria della
ricerca. La ricerca implica un’attività mirata a testare un
ipotesi, in modo che possano essere tratte delle conclusioni
scientifiche. La ricerca dovrebbe essere condotta nell’ambito di
un protocollo scritto, mirato al raggiungimento di un obiettivo,
che descriva le procedure identificate per il raggiungimento
dell’obiettivo stesso. Quando un’innovazione parte in una
direzione significativa da uno standard o da una procedura
riconosciuta, l’innovazione dovrebbe essere l’oggetto di una
formale ricerca ad uno stadio precoce, per determinare se è
sicura ed efficace. È responsabilità individuale dei chirurghi e
dei comitati etici, fare in modo che le principali innovazioni
siano inserite in protocolli formali di ricerca. Quando
applicabile, gli studi su animali, condotti umanamente,
dovrebbero precedere il testing delle nuove tecniche sull’uomo.
Prima che siano intrapresi i programmi di ricerca che includono
esseri umani, un comitato etico qualificato e imparziale
dovrebbe approvare il protocollo e la procedura per ottenere il
consenso. La ricerca su esseri umani deve prevedere il rispetto
dei più alti standards etici. Devono essere rispettati i
principi fondamentali di autonomia e sicurezza del paziente.
Ogni paziente ha il diritto di comprendere a pieno la natura e i
rischi delle attività di ricerca e il diritto di ritirarsi dalla
sperimentazione in ogni momento. |
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B.
Pubblicazioni scientifiche
La presentazione dei risultati di una ricerca
scientifica deve essere governata dai principi dell’etica. Tutti
gli autori devono assumere la piena e pubblica responsabilità
per il materiale presentato. I chirurghi dovrebbero prima
riportare i risultati della ricerca ad un’audience professionale
di eguali e/o a uguali riviste scientifiche indicizzate. Molte
organizzazioni scientifiche, riviste scientifiche e centri di
ricerca hanno regole che governano le nuove realizzazioni e
richiedono che sia ottenuta l’approvazione prima che una nuova
realizzazione sia diffusa ai media. Nel caso in cui un singolo
paziente sia identificato, l’approvazione dovrebbe essere
ottenuta dal medico che provvede all’assistenza per ogni
specifico paziente e in misura ugualmente importante, il
permesso dovrebbe essere ottenuto dal paziente. Il diritto del
paziente alla privacy deve essere salvaguardato. |
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C.
Relazioni con il pubblico
Il rilascio di materiale da parte del chirurgo ai media della
comunicazione o le pubblicazioni non professionali, dovrebbero
essere effettuati solo per formazione o informazione pubblica.
Queste comunicazioni devono essere accurate. Non devono
esprimere informazioni false, inesatte, illusorie o fuorvianti
attraverso rendiconti, testimonianze, immagini, grafici o altri
mezzi e devono contenere sufficiente materiale informativo in
modo che la comunicazione non sia illusoria. Le comunicazioni
non devono creare aspettative ingiustificate di risultati. Se il
trattamento mediante una procedura chirurgica comporta rischi
significativi, deve essere inclusa una descrizione realistica
della sicurezza e dei benefici della procedura, così come la
disponibilità di trattamenti alternativi e i loro rischi e
benefici. Le comunicazioni non devono travisare le credenziali
del chirurgo, l’addestramento, l’esperienza o l’abilità e non
devono contenere pretese di superiorità che non possano essere
confermate. Se un chirurgo è rimborsato o sponsorizza una
comunicazione, questo fatto deve essere reso chiaro al pubblico. |
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D.
Pubblicità
Per legge la pubblicità è autorizzata. Una pubblicità può
includere informazioni riguardanti la specializzazione
esercitata, la certificazione da parte di commissioni, il tipo
di capacità, l’orario di ricevimento, le lingue parlate e le
altre informazioni analoghe che possono aiutare il paziente nel
contattare il chirurgo. Gli annunci devono essere realistici,
sia in termini di ciò che viene detto e di ciò che non viene
detto.
Analogamente ogni immagine o fotografia deve essere veritiera.
La pubblicità non dovrebbe istigare i pazienti a sottoporsi ad
interventi chirurgici se sono disponibili trattamenti
alternativi migliori. |
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E.
Testimonianza di esperti
Quando richiesto i medici hanno l’obbligo di testimoniare in
aula come testimoni esperti (periti). Ci si aspetta che il
perito sia imparziale e non adotti una posizione come avvocato o
testimone di parte nel procedimento legale. Il medico che agisce
da perito deve avere una abilitazione corrente, valida e senza
restrizioni per praticare la medicina nello stato, provincia o
regione in cui esercita. Il perito dovrebbe avere familiarità
con gli standards di assistenza forniti al tempo degli
avvenimenti citati e dovrebbe essere attivamente coinvolto
dell’esercizio della branca specialistica o nel campo della
materia del caso, nel momento in cui la testimonianza o il
parere vengono forniti. La specializzazione del medico perito
dovrebbe essere appropriata alla materia del caso. Il medico
perito è eticamente e legalmente obbligato a dire la verità. Non
è etico per un medico che svolge la funzione di perito collegare
la ricompensa al risultato del processo. |
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F.
Mantenimento dell’appartenenza all’ACOI
Il mantenimento dell’appartenenza alla Associazione è messo in
pericolo dall’infrazione dei principi sanciti dal documento in
oggetto, come specificato nella dichiarazione. I soci devono
riferire la violazione di questi principi o del regolamento, se
ne vengono a conoscenza. Quando un iscritto è convinto che un
collega stia violando la promessa dei soci, il regolamento
dell’Associazione o i suoi principi, dovrebbe essere spedita una
comunicazione scritta confidenziale al Presidente
dell’Associazione.
L’informazione così fornita dovrà essere ulteriormente
investigata e analizzata in accordo con i provvedimenti del
regolamento. |
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