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RASSEGNA AGENZIE DI STAMPA SULLA RECENTE ATTIVITÀ DI ACOI
RASSEGNA STAMPA - Autore Ufficio 
Numero 2288 del 10/11/2016

FARMACI: LORENZIN, A LAVORO PER ARRUOLARE PAZIENTI PER NUOVI ANTI-ALZHEIMER
Serve metodo tutto da inventare Roma, 9 nov. (AdnKronos Salute) - "Stanno per arrivare i nuovi farmaci contro l'Alzheimer. Ci sto già lavorando. Dobbiamo mettere in campo un metodo di reclutamento senza precedenti e tutto da inventare". Lo ha spiegato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin intervenendo all'incontro organizzato oggi a Roma dall'associazione dei chirurghi Acoi 'Sfide, valori qualità e sostenibilità della chirurgia in Italia'. "In Italia - ha spiegato il ministro - abbiamo 1 milione 200 mila persone che potrebbero beneficiare di questi nuovi farmaci. È la prima volta che c'è una molecola per questa malattia che va al di là dell'effetto placebo. Bisogna organizzare un metodo di screening per intercettare i pazienti interessati, a partire da quelli giovani. Ci saranno molte persone che li vorranno avere, ma non per tutti sono efficaci e utili. Dobbiamo lavorare tutti insieme, con le società scientifiche in particolare, per mettere a punto un metodo facendo un arruolamento che non ha precedenti. Ce la possiamo fare". (Ram/AdnKronos)

FARMACI: LORENZIN, A LAVORO IN VISTA DI ARRIVO ANTI-ALZHEIMER
1,2 mln potrebbero beneficiarne, reclutamento senza precedenti (ANSA) - ROMA, 09 NOV - "Stanno per arrivare nuovi farmaci contro l'Alzheimer, e stiamo gia' al lavoro. Dobbiamo mettere in campo un metodo di reclutamento senza precedenti e tutto da inventare. In Italia abbiamo 1,2 milioni di malati che potrebbero potenzialmente beneficiarne, ma non tutti possono usarli". Cosi' il ministro della Salute Beatrice Lorenzin nel corso dell'incontro "Sfide, valori, qualita', rischi e sostenibilita' della Chirurgia in Italia", organizzato a Roma da Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (Acoi). "Per la prima volta - aggiunge - c'e' una molecola che va oltre l'effetto placebo. Bisogna organizzare un metodo di screening per intercettare i pazienti potenzialmente interessati, gia' da giovani, intorno ai 55 anni. Ci saranno migliaia di pazienti che vorranno averli pur se per loro non saranno efficaci. Si puo' immaginare la pressione che potra' esserci". "Dobbiamo lavorare insieme - conclude - per questa sfida, in particolare con le societa' scientifiche, per mettere a punto un metodo di arruolamento che non ha precedenti. Ma ce la possiamo fare".(ANSA).

SANITA': LORENZIN, A BREVE OPERATIVO ALBO NOMINE DIRETTORI ASL
Domani arriveranno nomi indicati dalla Conferenza delle Regioni (ANSA) - ROMA, 9 NOV - "Attendo domani dalle Conferenza delle Regioni i due nomi di designazione regionale che entreranno nella Commissione incaricata della selezione dei direttori generali delle strutture sanitarie. In questo modo potremo a breve rendere operativo l'Albo con i nuovi criteri di nomina". Cosi' il ministro della Salute Beatrice Lorenzin nel corso dell'incontro "Sfide, valori, qualita', rischi e sostenibilita' della Chirurgia in Italia", organizzato a Roma da Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (Acoi). Quello dell'Albo dei dg di asl e ospedali e' uno degli obiettivi raggiunti in questi anni di lavoro. "Quando una legislatura dura, vedi i frutti dei semi che pianti. In questo momento - ha precisato il ministro - sto raccogliendo i frutti di un lavoro lungo e silenzioso: i Livelli essenziali di assistenza e il Piano nazionale vaccini sono in Parlamento, e prevedono tra l'altro un cambio di prospettiva perche' ci sara' un aggiornamento continuo; sta per avere il via libera la legge sulla responsabilita' medica che ridurra' la medicina difensiva e sta per essere arrivare a termine l'esame del ddl Lorenzin sugli ordini professionali". Inoltre, ha concluso, "questa legge di Bilancio prevede due miliardi in piu' per il Servizio sanitario nazionale, con un fondo strutturale per farmaci innovativi contro l'epatite c e farmaci oncologici, nonche' un fondo per l'assunzione di 8000 nuovi medici e una governance del farmaco con nuovi tetti sul payback". (ANSA).

SANITA': CANTONE, CONTRO FRODI MI ASPETTEREI PIU' DENUNCE
Abbiamo un Servizio Sanitario di cui possiamo farci vanto (ANSA) - ROMA, 9 NOV - "Se un bisturi non taglia bisogna denunciarlo, perche' e' frode in pubbliche forniture", da questo punto di vista "mi aspetterei piu' denunce". Cosi' Raffaele Cantone, Presidente Autorita' Nazionale Anti Corruzione (Anac) nel corso dell'incontro "Sfide, valori, qualita', rischi e sostenibilita' della Chirurgia in Italia", organizzato a Roma da Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (Acoi). "Abbiamo un Servizio Sanitario di cui possiamo farci vanto. Ci sono situazioni strane ma e' importante denunciarle", ha aggiunto. Tra queste i bisturi malfunzionanti segnalati dai chirurghi. "La scarsa qualita' di un prodotto e' di per se' un reato. Bisogna denunciare quando questi fatti si verificano, perche' se riusciamo a fare denunce specifiche e' piu' facile intervenire", ha concluso Cantone. (ANSA)

SANITA': CANTONE, CONTRO FRODI MI ASPETTEREI PIU' DENUNCE (2)
(ANSA) - ROMA, 9 NOV - "Abbiamo verificato - ha aggiunto Cantone - un alto tasso di irregolarita' negli appalti della sanita', in particolare proroghe illegittime senza bando. In qualche caso la scusa per farlo e' aspettare che entri in vigore la Centrale Unica di acquisti per forniture e servizi. In un caso la proroga aveva quintuplicato il termine iniziale di tempo previsto dal bando. Questa e' la patologia". Dalle pulizie alle mense, dai servizi ai dispositivi medici, come i bisturi: le irregolarita' negli appalti riguardano diversi tipi di appalti, spesso, sottolineano i chirurghi, mettendo a rischio anche la vita dei pazienti. "Limitarci a denunciare il malfunzionamento non basta - spiega Diego Piazza, presidente Acoi - dobbiamo prevenire affinche' non ci siano piu' errori negli appalti d'acquisto. I presidi chirurgici che non funzionano, come i bisturi o le suturatrici, mettono a rischio la vita del paziente e la stessa incolumita' del medico". "Noi - aggiunge Piazza - vogliamo essere parte attiva del sistema sanitario e non solo meri operatori. Tramite Consip stiamo dando il nostro contributo negli acquisti centralizzati". (ANSA)

RIFORMA COSTITTUZIONE E SANITA', LO SCENARIO PER LA SICILIA
Col ddl Gelli ecco come il rapporto è destinato a mutare Palermo, 11 nov. (askanews) - La sanità siciliana si schiera per il sì al referendum costituzionale. È quanto emerso dal convegno che si è tenuto oggi al Grand Hotel Baia Verde di Acicastello - Catania con gli interventi degli onorevoli Federico Gelli, relatore dell'omonimo disegno di legge sulla responsabilità medica e Giovanni Burtone. L'incontro "Legge Gelli e riforma costituzionale: quale scenario per la sanità" ha raccontato la doppia rivoluzione che verrà innescata nella sanità italiana dall'approvazione del ddl e dalle modifiche alla Costituzione che restituiscono allo Stato alcune delle competenze regionali in materia di sanità. "La legge su contenzioso medico legale e la riforma costituzionale sono due momenti importanti per la civilizzazione del nostro Paese" ha ricordato in apertura dei lavori Diego Piazza Presidente ACOI Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani e ancora "È, dunque, necessario confrontarci e riflettere per comprendere meglio quale sarà lo scenario che si apre per la sanità italiana". (Segue)


RIFORMA COSTITTUZIONE E SANITA', LO SCENARIO PER LA SICILIA -3-
Federico Gelli: rivoluzionerà i rapporti fra medico e paziente Palermo, 11 nov. (askanews) - "Ora - ha concluso - auspichiamo un rapido iter in Aula a Palazzo Madama per poi poter trasformare in tempi rapidi il ddl in legge alla Camera". Sulla stessa lunghezza d'onda anche Piazza e Frattini. Per il primo, "la legge Gelli rappresenta un passaggio dirimente per sciogliere il nodo del contenzioso medico legale che sta asfissiando il nostro sistema sanitario, basti pensare alla medicina difensiva e a ciò che comporta in termini di esborso economico o della conseguente chirurgia omissiva". "Con la sua approvazione - ha poi concluso il Presidente di ACOI - si potrà restituire la giusta serenità a tutta la chirurgia italiana e garantire le cure migliori ai cittadini". Luciano Frattini, di Officina Sanità Italia, si è soffermato sull'importanza della riforma costituzionale che, ha spiegato "presenta l'occasione per superare la frammentazione del sistema sanitario, che ha portato molti danni. Oggi abbiamo 21 sistemi sanitari differenti, 20 regionali e uno centrale, che impediscono una programmazione universale ed equa della sanità in tutto il territorio nazionale". "È invece importante - ha ribadito Frattini - dare uniformità e abolire i conflitti stato-regione che portano inutili lungaggini nel percorso sanitario. Non è più tollerabile la differenza di trattamento tra un cittadino di Verona e uno di Pachino". Moderato dal giornalista e medico Nuccio Sciacca, al convegno hanno partecipato anche Francesco Basile, Presidente della Scuola Medicina dell'Università di Catania, il presidente dell'Ordine dei Medici, Massimo Buscema, Paolo Cantaro del Policlinico Vittorio Emanuele, Giuseppe Ettore, Vice Presidente AOGOI (Associazione Ostetrici Ginecologici Ospedalieri Italiani), e Giuseppe Sessa, presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT).
  

 


“SFIDE, VALORI, QUALITÀ, RISCHI E SOSTENIBILITÀ DELLA CHIRURGIA IN ITALIA”
RASSEGNA STAMPA - Autore Ufficio 
Numero 2290 del 09/11/2016

L'Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani si è confrontata con la politica, le strutture sanitarie, la magistratura, i medici, le industrie e i giornalisti per aprire una riflessione sul futuro della chirurgia.

“Sfide, valori, qualità e rischi sono le parole che compongono il concetto di sostenibilità della chirurgia, è da queste parole che dobbiamo ripartire per garantire un futuro alla professione e allo stesso sistema sanitario. I valori della chirurgia italiana sono noti, ma oggi la chirurgia è in sofferenza. Ai chirurghi viene chiesta una sempre maggiore performance, e noi chiediamo che la chirurgia venga sostenuta, perché la buona tecnologia e la serenità del medico nelle sale operatorie sono garanzie anche per il paziente”.
Con queste parole Pierluigi Marini, vicepresidente dell’Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani, ha aperto l’incontro “Sfide, valori, qualità, rischi e sostenibilità della chirurgia in Italia” organizzato a Roma dall’Acoi.
È proprio sul tema della serenità nel lavoro che i chirurghi italiani si sono spesi negli ultimi anni, anche attraverso la battaglia per l'approvazione di una legge sul contenzioso medico legale. “è in discussione il futuro della chirurgia – ha spiegato Marini - perché finché non manderemo messaggi di tranquillità e garanzia i giovani non si avvicineranno. Acoi ha studiato il fenomeno e i dati ci dicono che, andando avanti così, tra 6 o 7 anni saremo costretti a importare i chirurghi dall’estero”. Per questo l’auspicio dei chirurghi è che al più presto venga approvato in via definitiva il disegno di legge sulla responsabilità professionale, ora all’esame del Senato. “La Legge Gelli ristabilirà alcuni valori che sono stati abbandonati, e il paziente potrà tornare a pensare che è giusto essere complice del chirurgo, perché solo così si può pensare alla primazia della salute”
La tranquillità in sala operatoria, però, non si raggiunge solo con la consapevolezza dell’esistenza di una legge, ma è necessario avere anche strumenti adeguati.
È cambiato il mondo, non ci può essere chirurgia importante senza tecnologia e il costo della tecnologia è irrisorio rispetto alle altre voci della sanità italiana. la buona tecnologia vuol dire qualità e sicurezza nelle nostre sale operatorie e garanzie per i pazienti. “L’allarme lanciato sui bisturi che non tagliano è solo la punta dell’iceberg del problema, perché – ha spiegato Diego Piazza, presidente Acoi - non si può sottovalutare che i presidi chirurgici che non funzionano, come i bisturi o le suturatrici meccaniche, mettono a rischio la vita del paziente e la stessa incolumità del medico. Noi stiamo facendo la nostra parte per cambiare le cose e attraverso Consip stiamo dando il nostro contributo negli acquisti”
È proprio Luigi Marroni, amministratore delegato della centrale acquisti della pubblica amministrazione, a confermare la necessità di una collaborazione “Consip ha generato per il sistema sanitario più di un miliardo di risparmi. Si centralizza cercando di tener conto delle esigenze specifiche con gare che possano venire incontro alle esigenze di tutti. Questo è possibile grazie alla collaborazione con le società scientifiche”.
Il percorso, però, è ancora pieno di ostacoli. "Abbiamo verificato un alto tasso di irregolarità negli appalti della sanità - è quanto rileva Raffaele Cantone, presidente Anac - in particolare proroghe illegittime senza bando. In qualche caso la scusa per farlo è aspettare che entri in vigore la Centrale Unica di acquisti per forniture e servizi. In un caso la proroga aveva quintuplicato il termine iniziale di tempo previsto dal bando. Questa è la patologia. Ci sono situazioni strane ma è importante denunciarle. - ha aggiunto - La scarsa qualità di un prodotto è di per sé un reato. Se un bisturi non taglia bisogna denunciarlo, perché è frode in pubbliche forniture e mi aspetterei più denunce”.
Gli risponde il presidente Acoi, che invoca un maggior coinvolgimento per non arrivare a mettere a repentaglio la vita di alcuno “Noi vogliamo essere parte attiva del sistema sanitario e non solo meri operatori. Limitarci a denunciare il malfunzionamento non basta - spiega Piazza - dobbiamo prevenire affinché' non ci siano più errori negli appalti d'acquisto”.
È Beatrice Lorenzin, Ministra della Salute, a chiudere l’incontro : “non dobbiamo abbandonarci alla burocrazia, ad approcci ragionieristici. Serve un mix di qualità ed efficienza, un metodo di lavoro condiviso per intercettare l’innovazione e saperlo usare a beneficio dei pazienti senza mandare in default il sistema”.
“Le parole di Lorenzin ci fanno ben sperare sulla standardizzazione delle cure su tutto il territorio nazionale, sul sostegno tecnologico della Chirurgia e sull'impegno all'inserimento dei giovani nel mondo della chirurgia – ha commentato Marini- prima che sia troppo tardi e vada in ulteriore sofferenza”.
  

 


SI PARLA DI ACOI
RASSEGNA STAMPA - Autore Ufficio 
Numero 2291 del 19/02/2016


I NOSTRI BISTURI NON TAGLIANO PIÙ.
ALTRO - Autore Ufficio 
Numero 2293 del 26/01/2016

Una provocazione.
Per richiamare l'attenzione dei media e del pubblico su un grande tema sul quale ACOI investe tempo ed energie, il tema della Qualità e della Sicurezza in Chirurgia, ci è voluta una provocazione. E si è trattato della risposta spontanea alla notizia che ha avuto grande risalto sui media, che marzo partirà un bando nazionale sulle siringhe per garantire un costo uniforme e il più basso possibile su tutto il territorio italiano, quasi che questo possa risolvere i problemi della spesa sanitaria nazionale. I manager, i farmacisti, i provveditori sono diventati gli unici interlocutori dei fornitori di materiale sanitario, e hanno fatto dei criteri economici l'unico metro di valutazione dei dispositivi medicali. L'esclusione dei chirurghi ha infine determinato l'unica conseguenza possibile ad una simile politica di scelta: abbiamo lame da bisturi che costano pochissimo, ma non tagliano. E al danno si aggiunge la beffa: chi risponde delle conseguenze dell'impiego di mezzi non adeguati non è chi ha stabilito quali dispositivi mettere a disposizione dei chirurgi, ma il chirurgo stesso che quei dispositivi cerca di impiegare.
Non è un tema secondario, e perciò non possiamo che essere lieti della risonanza che ha avuto la nostra piccola provocazione. Nella speranza che si trasformi in spunto di riflessione per i nostri decisori politici.
Fino ad oggi la notizia è stata rilanciata da:

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