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NOTIZIE DEL SITO ACOI

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Lettera al ministro dal Presidente ACOI
FOCUS ON - Autore Segreteria 
Numero 5312 del 26/11/2020

La situazione emergenziale venutasi a creare con la pandemia da Sars-Cov-2 che stiamo vivendo, ha messo a dura prova il nostro SSN, sovvertito totalmente nelle sue priorità, con gravissime ripercussioni sull’approccio assistenziale per i pazienti Covid e non.
Da una Survey effettuata dall’ACOI risulta che dall’inizio dell’anno ad oggi sono stati cancellati più di 600 mila interventi chirurgici e di questi più di 50.000 di chirurgia oncologica.
Già nel mese di giugno avevamo calcolato che impegnandoci tutti insieme e lavorando ben oltre il 100 % del nostro tempo rispetto al pre-Covid, nonostante l’età media dei chirurghi italiani superi i 58 anni, sarebbero serviti più di tredici mesi per cercare di recuperare la maggior parte degli interventi soppressi a causa della pandemia
Ma il senso di responsabilità era sostenuto da due amare e tragiche considerazioni:
1. il tumore è una malattia tempo dipendente e più tardi si inizia il corretto percorso diagnostico-terapeutico meno possibilità esistono di successo terapeutico.
2. grazie alla laurea abilitante, la professione medica può essere esercitata da ogni laureato in medicina e chirurgia, mentre un intervento chirurgico deve essere eseguito da un chirurgo, dopo anni di studio e di totale ed intensa formazione in sala operatoria.
Oggi invece continuiamo a vedere ambulatori chiusi, interi reparti di chirurgia serrati o riconvertiti in posti letto covid, nonché sale operatorie decimate per destinare i chirurghi in particolare nei PS e nelle aree Covid con totale inosservanza dei principi fondanti sulla tutela della salute previsti dall’art. 32 della nostra Costituzione e con l’impossibilità di poter recuperare i troppi interventi persi nei mesi scorsi.
Continuiamo a operare in urgenza casi di tumori avanzati in molti casi divenuti inoperabili per i ritardi di diagnosi e trattamento nei tempi protocollari.
In assenza di percorsi Covid protetti dedicati, i cittadini affetti da tumore ed altre malattie tempo dipendente stanno perdendo qualsiasi possibilità di trattamento adeguato, rischiando di morire per il Covid ma non di Covid, e temiamo che saranno proprio i Chirurghi impegnati in attività diverse dalla Chirurgia a correre il rischio di divenirne improvvisamente colpevoli e di dover rispondere di questo drammatico fenomeno.
L’emergenza è gravissima e tutti ne siamo consapevoli, i Chirurghi Italiani hanno come sempre risposto presente accettando di esercitare linee di attività non proprie, come molta parte del personale sanitario. Ora però è necessario rimettere le cose al loro posto per poterci dedicare a tutti qui Pazienti affetti da patologie oncologiche e tempo dipendenti che non possono aspettare oltre nonostante le gravi difficoltà dei nostri ospedali legati alla Pandemia e i numerosi appelli che abbiamo inviato in tutte le forme a noi possibili.


Il Presidente Nazionale ACOI
Pierluigi Marini


  

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Studio multicentrico internazionale sull'impatto del Covid sulla chirurgia d'urgenza
COVID - Autore Segreteria 
Numero 5310 del 18/11/2020

Carissimo/a,
mi pregio di invitarTi a partecipare ad uno studio multicentrico internazionale sull'impatto che il Covid ha avuto sulla chirurgia d'urgenza. In particolare, vorremmo verificare come sia cambiata la tipologia e il numero di pazienti che accedono ai servizi di chirurgia d'urgenza.
Si tratta di raccogliere pochi dati per ogni paziente, relativamente ai mesi Marzo-Aprile 2019 e Marzo-Aprile 2020, in modo da poter fare un confronto. In allegato il protocollo dello studio e una tabella di raccolta dati. Ovviamente i dati sono completamente anonimizzati.
Ci sara' poi successivamente un ramo collaterale dello studio in cui si confronteranno i dati dei due Paesi (UK e Italia), relativamente al differente approccio al Covid.
Lo studio verra gestito da Oxford University Hospitals per conto del National Forum of Acute Surgery.
Ti chiediamo di identificare un Principal Investigator per ogni centro e di fornire inoltre i nomi degli altri partecipanti allo studio, che ovviamente verranno indicati come coautori degli eventuali lavori.
Ti chiediamo inoltre di chiedere le eventuali autorizzazioni - se necessario - a livello locale (comitato etico-scientifico, direzione sanitaria...) e di inviarmi le relative risposte, in modo che possano andare nel materiale dello studio.

Aspetto i vostri dati e vi prego di non esitare a contattarmi per eventuali informazioni e suggerimenti.

Buon lavoro
Presidente ACOI Pierluigi Marini
Dott. Giovanni D. Tebala

Consultant Colorectal and Emergency Surgery
Oxford University Hospitals NHS Foundation Trust
giovanni.tebala@ouh.nhs.uk
  

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Scomparsa del prof. Nicola Scopinaro
FOCUS ON - Autore Segreteria 
Numero 5292 del 29/10/2020

La notizia della scomparsa di Nicola Scopinaro nella tarda serata di ieri, ha raggelato la mente ed il cuore di circa 10000 chirurghi del mondo appartenenti all’IFSO, la Federazione Mondiale di Chirurgia dell’Obesità. Era la sua creatura: “it is my baby” diceva, quando, interpellato su decisioni strategiche, voleva enfatizzare la sua missione di appartenenza allo straordinario progetto partorito dalla sua mente. Giovane adolescente poliglotta con una fortissima cultura umanistica, dotato di un fisico atletico e versatile in molte discipline sportive tra cui anche il paracadutismo, si specializza in chirurgia all’Università di Genova di cui il Padre era Clinico Medico. Nei primi anni 70, basandosi su di un rigorosissimo metodo scientifico fondato sulle conoscenze allora disponibili sul malassorbimento intestinale e sulla chirurgia gastrica funzionale, concepisce, sperimenta sul cane e poi realizza sull’uomo, la Diversione Bilio-Pancreatica, “Scopinaro Operation” intervento ancora oggi praticato nel mondo. Con la Diversione Bilio-Pancreatica, rapidamente adottata da pochi chirurghi italiani ma da molti chirurghi nel mondo, specialmente in Nord America, praticamente Scopinaro segna il passaggio fondamentale per la Chirurgia Bariatrica dall’epoca pioneristica del bypass digiuno-ileale alla diffusione clinica sdoganando la Chirurgia dell’obesità come una vera e propria disciplina chirurgica. La pratica clinica della chirurgia bariatrica in Italia rimane tuttavia limitata a pochissimi centri fino al 1995-96 epoca in cui Giovanni Natalini, primario ospedaliero di 2 ospedali Marciano e Todi, organizza un Corso Teorico pratico di Chirurgia Laparoscopica sul bendaggio gastrico regolabile e sulla gastroplastica verticale di Mason con Bendaggio regolabile. Durante quell’incontro rimasto memorabile per alcuni di noi “Neofiti” dal punto di vista obesologico, ma appassionati praticanti “Laparoscopisti” contemporaneamente insegnarono, impressionandoci per la loro professionalità, ma anche per la cordialità e la semplicità dei modi, Nicola Scopinaro ed Eduard Mason: i cosiddetti “God Fathers” della disciplina. Scopinaro legò subito con molti di noi, affascinati dalla sua intelligenza di scienziato e di visionario. Seppure inizialmente scettico nell’applicazione delle tecniche laparoscopiche accettò la sfida che gli proposi nel marzo 1999 organizzando insieme a Napoli il First International Symposium on Laparoscopic Obesity Surgery sotto l’egida dell’IFSO. Fu un successo tumultuoso arrivarono a Napoli, Mason, MacLean, Fobi, Wittgrove, Schawer e tanti altri. Il richiamo del suo nome e quello della nuova metodica attirarono chirurghi da molte parti del mondo. Dotato di una mente vivida, Scopinaro è stato sempre aperto alla conoscenza ed alle innovazioni purchè basate su di un rigoroso metodo scientifico. Ha sempre riconosciuto il mondo ospedaliero apprezzando ed incoraggiando quanti di noi ne facevano parte. Quando nel corso della presidenza SICOB di Scopinaro, Marcello Lucchese gli propose di introdurre il principio dell’alternanza alla carica di presidente tra ospedalieri ed universitari egli ne fu assolutamente contento. Sempre ammirando l’iniziativa della Scuola di Formazione ACOI di chirurgia dell’Obesità, sostenne la partecipazione della SICOB alla Scuola Acoi, con la creazione della Scuola Acoi-Sicob di Chirurgia dell’obesità Umberto Parini, che ho avuto l’onore di presiedere per il primo anno della sua nascita.
Con la Sua scomparsa e con l’esempio della sua vita straordinaria di Chirurgo e di Ricercatore, Nicola Scopinaro lascia un’eredità pesantissima a tutta la Chirurgia Italiana unita nello sforzo di continuare a rinnovarsi, segnando il passo nel mondo chirurgico internazionale, per promuovere lo sviluppo delle conoscenze e del sapere.

Luigi Angrisani, Pierluigi Marini
  

 





Comunicazioni del Presidente
FOCUS ON - Autore Segreteria 
Numero 5006 del 30/06/2020

Cari amici,
nei giorni scorsi vi ho inviato un videomessaggio in cui elencavo una serie di punti fondamentali che sento il bisogno di ribadire con questa lettera, in previsione della oramai imminente Assemblea Generale che effettueremo via web il 3 luglio prossimo.
- Il progetto della Società Unica di chirurgia è definitivamente naufragato non essendo possibile proseguire il dialogo con l’attuale CD SIC, come è stato affermato dal suo stesso Presidente nella mail del 2 maggio (Allegato 1). Tutti voi conoscete l’impegno che mi ero assunto per portare avanti questo programma che sembrava quasi concretizzarsi già a settembre 2019, quando insieme era stato scritto e approvato un documento programmatico da entrambi i CD ACOI e SIC (Allegato 2). I mesi successivi vedevano il coinvolgimento, oltre che dei due CD anche del Collegio degli Ordinari di Chirurgia e del suo presidente Prof. Bellantone che, approvando l’iniziativa, partecipava anche alla riunione presso un importante studio legale di Roma per la ricerca e la definizione delle modalità statutarie e regolamentari di fusione.
Purtroppo però il progetto è stato improvvisamente rimesso in discussione e, nonostante ripetuti tentativi personali e societari, con intensi scambi epistolari con il Presidente SIC, a Giugno nostro malgrado abbiamo solo potuto prendere atto della impossibilità ad andare avanti e quindi della fine del percorso della Società Unica di Chirurgia (Allegato 3).
Mai come in questo momento una unione della Chirurgia Italiana, in grado di esprimere un pensiero univoco, sarebbe stato così fondamentale ed importante per portare avanti quelle iniziative sui programmi di riorganizzazione delle nostre attività quotidiane nei nostri Ospedali, sulla formazione post laurea in grande sofferenza oggi più di prima , per la tutela legale della nostra professione e anche della nostra salute. Avevamo chiesto un aumento delle risorse umane e tecnologiche per affrontare l’emergenza e il post Covid ,al momento quello che è aumentato è solo il contenzioso medico legale, cosa molto difficile da sopportare. Noi non molleremo e cercheremo comunque di portare avanti questa idea con tutti coloro i quali dimostreranno la loro disponibilità a condividere gli intenti del progetto.
- Alla luce dei DPCM che si sono avvicendati in questi mesi, l’ultimo dei quali :
“Misure urgenti di contenimento del contagio sull'intero territorio nazionale” dell’11.6.2020 che prevede all’ art. 1 Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sull'intero territorio nazionale si applicano le seguenti misure: … capoverso v ) “sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui e' coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità”
il Presidente ACOI, il Presidente SIC ed il DG della RCG, che gestisce il Centro Congressuale della Nuvola di Roma, hanno sottoscritto un accordo che annulla il Congresso Congiunto 2020, previsto per Settembre a Roma .
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Crediamo che una Società Scientifica come l’ACOI abbia l’obbligo di rispettare le indicazioni imposte dal Governo supportato da un Comitato Tecnico Scientifico di esperti. Riteniamo quindi non sia corretto per questo ed altri motivi oggi, alla luce delle attuali restrizioni e normative, azzardarsi a progettare e svolgere Congressi e Attività scientifiche e formative con modalità tradizionali . Ringrazio quindi tutti i colleghi che per senso di responsabilità istituzionale e di appartenenza alla nostra Società hanno deciso di rinviare i congressi previsti, come ad esempio Felice Pirozzi di Pozzuoli e tutto il gruppo dirigente della Campania che hanno deciso di rinviare il congresso che si sarebbe dovuto svolgere a metà luglio. Oggi come oggi abbiamo dovuto adattarci a questa situazione di necessità ed abbiamo imparato ad utilizzare gli incontri on line, che molti di voi già hanno impiegato, come nel recente incontro organizzato con i Chirurghi Italiani all’estero, per parlare di come nel mondo sono stati affrontati i problemi della chirurgia in epoca Covid-19. In quella occasione del quale è nata l’idea di istituire una ACOI Transnazionale da riunire nel prossimo congresso nazionale ACOI previsto a Milano a Giugno 2021.
- Veniamo infine al punto sulle decisioni da adottare in merito alle elezioni degli organi statutari ACOI, inizialmente previste durante lo svolgimento del Congresso Congiunto. Purtroppo quest’anno questa fase così importante di incontro e di confronto per la vita societaria dell’ACOI ci è venuta a mancare a causa della pandemia ed è per questo che, ottenuto il consenso dei coordinatori regionali e del gruppo giovani, è stata avanzata la proposta di una eccezionale proroga del mandato degli organi statutari ACOI fino al prossimo Congresso Nazionale di Milano 2021.
Come detto nel paragrafo precedente non credo che quest’anno riusciremo a svolgere un Congresso Nazionale ed è per questo che abbiamo deciso di formalizzare all’Assemblea dei Soci la proposta che sarà in votazione venerdì prossimo di attendere il Congresso già fissato a Milano a Giugno 2021. Il Collegio dei Garanti ha espresso un parere favorevole ed è quindi il voto dell’ Assemblea Nazionale risulterà decisivo. Qualora la proposta fosse rigettata ci impegneremo a ricercare ogni eventuale soluzione alternativa in grado di rispettare il giudizio sovrano dell’Assemblea e per questo faccio appello a tutti Voi ad accreditarvi per tempo , secondo le indicazioni che vi sono arrivate dalla segreteria , per partecipare e sostenerci in queste importanti decisioni .
Con la speranza di incontrarvi numerosi on line il 3 Luglio invio a tutti un caro abbraccio
  

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CORONAVIRUS: APPELLO CHIRURGHI, TORNATE A CURARVI, -60% PER ONCOLOGIA
COVID - Autore Segreteria 
Numero 4857 del 21/05/2020

COMUNICATO
CORONAVIRUS: APPELLO CHIRURGHI, TORNATE A CURARVI, -60% PER ONCOLOGIA
REPORT CAMICI VERDI, CROLLO INTERVENTI PER PAURA CONTAGI, ECCO I-CARE
Tutto parte dall’osservazione sul campo, anzi in corsia. Un’analisi capillare in tutta Italia, regione per regione dell’andamento delle visite, dei percorsi di prevenzione e cura delle varie patologie e, in particolare, delle problematiche di natura oncologica in tempo di Covid-19. I numeri messi nero su bianco dal Primo Rapporto dell’Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani (ACOI) danno una fotografia scioccante del calo delle cure degli italiani e del timore di recarsi negli ospedali in questi tre mesi di emergenza coronavirus. Per questo, ACOI ha messo in campo un progetto nazionale mirato a sensibilizzare famiglie e pazienti, per tornare a curarsi.
“I Care – Mi prendo cura di te” è il nome del programma che partendo dall’osservazione delle dinamiche negli ospedali pubblici in tutto il Paese, mette in campo due progetti: una campagna mediatica e social anche attraverso un ‘video-mosaico’ in cui chirurghi di tutte le regioni fanno appello ai cittadini perché non mettano da parte la salute e, quindi, un numero verde (800.822509) dedicato all’ascolto, ma anche a consigli di primo livello in particolare sulle problematiche che rientrano nel perimetro della cosiddetta chirurgia maggiore, con un’attenzione particolare a creare un filo diretto con i cittadini-pazienti nei rispettivi territori. ‘Durante l’emergenza Covid – si legge nel Report elaborato da ACOI - l’attività di chirurgia oncologica è diminuita di circa il 60%. Alcuni motivi sono da far risalire alle esigenze degli organici delle strutture ospedaliere concentrate sui servizi per contrastare il coronavirus e quindi alla carenza di medici anestesisti, così come la contrazione del personale di sala operatoria e di medici e paramedici dirottati alle cure Covid.
Un ruolo determinante, al di là delle ragioni interne agli ospedali pubblici, è stato svolto dalla paura e l’azione di ACOI ha, tra gli obiettivi, prendere per mano i pazienti e guidarli in percorsi sicuri, eliminando le resistenze dovute alla sindrome da contagio.
“Alle dinamiche legate alla grave emergenza che hanno dovuto affrontare le strutture ospedaliere – spiega il presidente di ACOI, professor Pierluigi Marini – sul crollo delle cure hanno senza dubbio pesato i timori dei cittadini di poter essere contagiati dal maledetto virus. In queste difficili settimane, travolti dall’emergenza Covid-19, dalle notizie drammatiche di decessi, dai vincoli delle chiusure di ogni attività anche la salute è stata messa in lockdown. Ma il nostro organismo - aggiunge Marini - le nostre patologie non obbediscono ai Dpcm, purtroppo. Invece tanti cittadini, tanti pazienti hanno rinunciato o dovuto rinunciare a curarsi, a portare avanti i percorsi di prevenzione, di diagnostica, persino di cure oncologiche. Così i nostri organismi rischiano di passare dal lockdown al blackout. Per questo, lanciamo un grido d’allarme, perché gli italiani non mettano in quarantena la salute, né la fiducia verso gli ospedali. Il nostro organismo non distingue Fase 1, Fase 2, 3, ma – conclude il presidente di ACOI - rischia di andare Fuori Fase se si interrompono prevenzione e cure. Insieme rimettiamo al primo posto la nostra salute”.
20 maggio 2020
  

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Intervento del Presidente alla riunione Commissione Sanità Senato
COVID - Autore Segreteria 
Numero 4836 del 08/04/2020

Gentilissimi soci
Di seguito i contenuti dell’intervento del Presidente Marini on call con i componenti della Commissione Sanità Senato del 6 aprile 2020.
Gli operatori sanitari stanno pagando un prezzo altissimo nell'epidemia del Coronavirus. Non solo sovraccarico di lavoro e stress ma soprattutto l'alto numero di contagi (Più di 80 i medici deceduti e 25 gli infermieri per il COVID 19 in Italia oltre 11.000 gli operatori sanitari contagiati). Ma anche terribili costi psicologici. La maggior parte dei medici e degli operatori sanitari ha dovuto affrontare l'emergenza senza alcun tipo di assistenza, dovendo gestire in solitudine la responsabilità dei trattamenti e il dolore per la perdita dei pazienti con la paura costante di essere contagiati e contagiare anche i propri familiari.
Oltretutto si è addossata a singoli individui la responsabilità di scelte collettive. Medici ed infermieri sono lavoratori ad alto rischio che svolgono un lavoro essenziale per la tutela della salute e l'incolumità di tutti. Avrebbero dovuto essere messi nelle condizioni di lavorare nel miglior dei modi, innanzitutto con dotazioni di sicurezza necessarie per evitare il contagio ricevendo un supporto tecnologico, umano e psicologico.
E' preciso dovere delle Istituzioni, datori di lavoro, Regioni e Governo occuparsene. Occorreva ridurre il burn out dei medici e proteggerli dall'infezione, proporre protocolli aumentando i livelli di tutela e favorire i DPI in quantità e qualità adeguate. Invece sono apparsi riprovevoli sciacalleschi inviti di alcuni studi legali che si offrivano di difendere vittime di presunti episodi di malasanità legati ai contagi facendo causa ai medici.
I singoli Consigli dell'Ordine e le rappresentanze degli Avvocati a livello nazionale hanno censurato tali condotte e manifestato ogni solidarietà nei confronti degli operatori sanitari. I medici chiedevano di non dover rispondere di eventuali danni ai pazienti a loro non ascrivibili. Si è verificata però una deprecabile strumentalizzazione del problema. In sede di discussione al Senato sulla conversione del decreto legge 17 marzo 2020 n. 18 sono stati presentati alcuni emendamenti che con il pretesto di prendere a cuore le preoccupazione dei medici intendono prevedere una totale immunità per le strutture sanitarie, Stato, Regioni, Istituti, Agenzie, soggetti preposti alle scelte e alla gestione della crisi sanitaria in relazione ad eventi avversi occorsi durante la pandemia COVID19, precludendo qualsiasi risarcimento di danni agli stessi operatori sanitari e a terzi. Nessuno sarà mai responsabile di scelte errate, di omissioni, di danni al personale sanitario, ai pazienti, ai cittadini. Queste irragionevoli deresponsabilizzazioni in ogni settore dell'ordinamento accomunano le scandalose proposte di emendamento che eliminano ogni eventuale possibile responsabilita di chi ha operato scelte politiche, tecniche organizzative, gestionali, ivi incluse i vertici e gli amministratori delle strutture sanitarie. Insomma, tutti coloro che hanno avuto e hanno l'obbligo giuridico e tecnico di tutela, di assumere decisioni appropriate e applicare tempestivamente misure idonee nell'interesse della collettività per scongiurare contagi e danni.
I gravi e censurabili contenuti degli emendamenti non possono essere legittimati dall'eccezionalità della pandemia che impone semmai maggiore attenzione ai diritti dei medici e pazienti e un rafforzamento del sistema delle garanzie e tutele in favore dei sanitari colpiti dal virus, delle famiglie di quei medici che hanno sacrificato la loro vita ed i pazienti che eventualmente ne abbiano risentito. Gli emendamenti dovevano piuttosto prevedere misure d'indennizzo nei confronti di chi ha riportato conseguenze dannose (essendosi infettato) mentre si dedicava con abnegazione e spirito di sacrificio alla cura di coloro che erano affetti dal virus pur essendo allo stremo di risorse umane e strumentali. Anziche introdurre indennizzi e protocolli gli emendamenti tentano di prevedere inammissibili immunita e privilegi di classe e di categoria, esoneri da eventuali responsabilita civili, penali, contabili di chi opera scelte, gestisce ed organizza.
Diritti costituzionalmente garantiti a livello italiano, dalla Convenzione Europea e dalle Carte internazionali non possono essere soppressi. A ciò si aggiunga che gli “esoneri di responsabilità ” non possono che restare quelli contemplati nei nostri vigenti codici. Le cause che escludono l'antigiuridicità di una condotta sono tassativamente individuate dalla legge e già esistono.
L'apparente motivazione di evitare processi ai medici e ai sanitari per eventuali morti causate da ritardi nei soccorsi, mancanza di presìdi ed eventuali contagi (dovuti alle carenze di dotazioni protettive) non può fornire il pretesto per garantire aprioristicamente un totale esonero di responsabilità per lo Stato, per le Regioni, per politici, tecnici, amministratori e dirigenti di strutture. Le loro scelte, le loro azioni od omissioni sono comunque suscettibili di indagine e valutazione come lo sono quelle di qualsiasi cittadino in virtu del principio insopprimibile della uguaglianza di fronte alla legge (art. 3 Cost.).
Ben altro era l'intendimento di chi suggeriva di far ribadire che i medici, sprovvisti di dotazioni, non possono essere chiamati a rispondere di aver provocato eventuali contagi per la ricorrenza di cause di giustificazione che escludono l'antigiuridicità della loro condotta: aver agito in adempimento di dovere e in stato di necessità.
Com'è noto i medici sono pubblici ufficiali, non possono rifiutare cure e trattamenti in caso di emergenza perché risponderebbero anche penalmente (ad es. omissione di atti d'ufficio). La loro condotta è imposta. La loro condotta (altrimenti punibile), in presenza delle ricordate circostanze diviene lecita.
Val la pena rammentare che l'efficacia delle cause di giustificazione non è limitata al solo diritto penale, ma si estende a tutti i rami del diritto (civile e amministrativo). Per la cd efficacia universale il fatto diviene lecito in ogni settore del diritto. I medici sono già giustificati dalle previsioni vigenti nel nostro ordinamento e non hanno bisogno di emendamenti che di facciata devono sembrare a loro tutela e che in realtà servono ad impedire che loro, i loro familiari e qualunque cittadino si possa rivolgere all'autorità giudiziaria per chiedere sacrosanti risarcimenti dei danni.
Se mai ci fosse il bisogno e se mai si volesse ribadire la reale volontà di non penalizzare medici e sanitari che rischiano danni alla loro salute, curando i malati da Coronavirus pur non essendo muniti di protezioni idonee e che non sono certo responsabili di eventuali contagi, non potendosi esimere dall'adempimento del loro dovere, ancorchè deprivati di presìdi, sarebbe bastato affermare in un qualsiasi emendamento: “Le prestazioni e i trattamenti sanitari resi da medici e personale sanitario durante il periodo di emergenza della pandemia da Coronavirus si intendono rese nel legittimo adempimento del dovere e in stato di necessità”. Questo se ci fosse stato bisogno ma si ripete medici e sanitari hanno già delle cause di giustificazione previste nell'ordinamento vigente.
Si chiede pertanto che i pretestuosi testi che mal celano la volontà di creare immunità in danno dei medici e dei cittadini siano immediatamente ritirati in quanto destinati a esonerare aprioristicamente e arbitrariamente da responsabilità lo Stato, le Regioni, Agenzie, Istituzioni e Strutture sanitarie impedendo l'esercizio di un diritto costituzionalmente garantito all'art. 3 e riconosciuto a tutti i cittadini, ossia quello di agire in giudizio a tutela dei propri interessi.
Appare assolutamente deprecabile che invece di prevedere risarcimenti o indennizzi alle vittime ossia al personale sanitario, ai medici infetti, alle famiglie di medici morti e a pazienti si precostituiscano immunità inaccettabili in favore dei preposti alle decisioni e all'organizzazione e si tenti di sopprimere il diritto di agire in giudizio per danni.
Lo Stato deve prevedere indennizzi come in caso delle infezioni nosocomiali o dovrà risarcire i danni.
La fornitura di dispositivi di protezione individuale deve essere garantita ai medici e personale sanitario degli ospedali ed estesa ai medici di medicina generale. I medici e i sanitari hanno garantito alti livelli di cura a rischio delle loro vite, con spirito di sacrificio e grande senso di responsabilità che non tollera privilegi e negligenze da parte di chi è preposto a prendere decisioni e provvedere all'organizzazione. Quanto vale per lo Stato la vita di un medico che salva altre vite? Di ben altra portata devono essere gli emendamenti e quelli presentati vanno immediatamente ritirati.
Infine credo sia necessario e quindi chiedo che venga istituito un fondo di solidarietà per le famiglie dei colleghi deceduti per aver contratto l’infezione da Covid-19 nell'esercizio delle proprie funzioni.
  

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COVID UPDATE
COVID - Autore Segreteria 
Numero 4827 del 06/04/2020

Carissimi,
abbiamo ricevuto dalla SIRM questa osservazione in merito alle raccomandazioni ACOI-SIC pubblicate una settimana fa.
Vi prego di tenerle in considerazione e se possibile di darci informazioni Sull’applicabilità.
1. Tutti i pazienti che vengono sottoposti a interventi chirurgici d’urgenza e/o i pazienti oncologici non differibili dovranno essere sottoposti ad anamnesi COVID-19 e diagnostica radiologica del torace per escludere impegno polmonare; in prima istanza si eseguirà RX torace, nel caso l’anamnesi COVID-19 sia suggestiva o il reperto RX sospetto o dubbio, la TC torace. In tutti i pazienti che vengono sottoposti a TC addome d’urgenza, si valuterà, d’intesa con il radiologo, se eseguire contestualmente la TC torace, al fine di evitare ulteriori successive esposizioni.
Nei prossimi giorni vi sottoporrò alcuni importanti argomenti. So che siete tutti impegnatissimi, preoccupati e arrabbiati.
Vi chiedo di dedicarmi un po’ del vostro prezioso tempo. Scrivervi per me è molto importante e cercherò, nonostante tutto, di continuare a lavorare, insieme al Consiglio Direttivo, su tutte le attività e le battaglie che hanno contraddistinto ACOI.
Dobbiamo sostenerci per riavviare le nostre attività all’interno dei nostri reparti in molti casi dilaniati dal Covid-19.
Sarà necessario forse individuare dei reparti Covid Free per riprendere a regime la Chirurgia Oncologica e la Chirurgia Maggiore.
Mandateci i vostri pareri e le vostre idee perchè possano diventare proposte per le istituzioni.
Sto predisponendo una lettera finalizzata al ritiro di quei offensivi emendamenti al DDL Cura Italia, proposti in forma politicamente trasversale, che di fatto prevedono una sostanziale immunità per tutti eventi avversi ai nostri danni durante la pandemia da Covid-19, causati da carenza, mancanza di presidi e garanzie minime sulla sicurezza.
Abbiamo chiesto di essere tutelati continuando comunque ogni giorno a fare il nostro lavoro.
La risposta dopo aver perso tragicamente 80 Colleghi non può essere questa.
Un caro abbraccio a tutti
Pierluigi Marini
Presidente Nazionale ACOI
  

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COLORECTAL SURGERY IN ITALY DURING THE COVID19 OUTBREAK: A SURVEY FROM THE ITALIAN COLORECTAL ANASTOMOTIC LEAKAGE (ICRAL) STUDY GROUP
COVID - Autore Segreteria 
Numero 4826 del 06/04/2020


I-ACTSS-COVID-19 – Italian Acute Care and Trauma Surgery Survey for COVID-19 Pandemic outbreak
COVID - Autore Segreteria 
Numero 4817 del 31/03/2020

Intercollegiate General Surgery Guidance on COVID-19
COVID - Autore Segreteria 
Numero 4778 del 30/03/2020

Roma, 30 marzo 2020
“Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio”.
(Giuramento di Ippocrate)

Premesso che trattandosi di pandemia a diffusione per via aerea la copertura di naso e bocca di qualunque soggetto costituisce la prima misura di controllo della diffusione virale.
Il continuo ed improvviso stravolgimento delle nostre abitudini imposto dall’emergenza sanitaria sia nella vita sociale che in ambito professionale, ci impone uno sviluppo rapido e in continuo aggiornamento di raccomandazioni e linee guide secondo l’evidenza scientifica attuale che aiutino i chirurgi a fronteggiare situazioni mai viste.
Allo stato attuale non essendo presenti presupposti per gradi di raccomandazioni ed EBM tali consigli, al fine di non creare ostacoli o peggio ancora prese di posizione o strumentalizzazioni che nulla hanno a che vedere con la nostra mission (il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio) devono essere “necessariamente” contestualizzate alla situazione dell'Ospedale in termini di carico di pazienti COVID, mission e disponibilità di risorse.
La chirurgia d’urgenza e la chirurgia oncologica, ancora più complessa per i nostri pazienti in questo tempo di pandemia, richiede l'applicazione di uno standard nazionale, per minimizzare l’ulteriore rischio di diffusione del contagio Sars-cov2 anche attraverso una maggiore sicurezza per noi chirurghi. Attualmente, ogni paziente acuto, dovrà essere considerato come paziente potenzialmente affetto da COVID-19.
Raccomandazioni:
1. Tutti i pazienti che vengono sottoposti ad interventi chirurgici d’urgenza o i pazienti oncologici non differibili, dovranno essere sottoposti ad anamnesi COVID-19, TC torace (ultime 24 ore) o in caso di impossibilità Rx torace. Tutti i pazienti che vengono sottoposti a TC addome d’urgenza, dovranno eseguire contemporaneamente una TC torace.
2. Tutti i pazienti oncologici dovranno essere sottoposti a Test per COVID-19 almeno 24 ore prima di sottoporsi ad intervento, nel caso di procedura urgente e/o urgente ed indifferibile possibilità di eseguire un test rapido (dosaggio IgG/IgM) ove disponibile.
3. La completa protezione con i DPI previsti è mandatoria per tutto il team chirurgico. Requisito minimo per gli operatori l’utilizzo di mascherina FFP2 + mascherina chirurgica.
4. In assenza di devices di aspirazioni di fumi, l’uso della laparoscopia dovrà essere valutata attentamente a causa della formazione di aerosol potenzialmente infetto. Solo in casi selezionati, in cui la laparoscopia riduce il rischio di mortalità o di morbilità del malato in maniera importante, rimane consentita con le dovute precauzioni (pneumoperitoneo a pressioni più basse possibili, estrazione attenta dei trocars, minimo utilizzo dell’elettrocauterio e a potenza minima possibile)
5. In sala operatoria si raccomanda il seguente standard comportamentale:
- Ridurre al minimo lo staff presente.
- Tutto lo staff dovrà essere protetto con i DPI necessari
- Corretta evacuazione dei fumi per tutti i tipi di energie usate
- I pazienti dovranno essere intubati ed estubati in sala operatoria con il minimo dello staff in sala presente.
6. La protezione visiva è sempre indicata in tutte le manovre sul paziente come ad esempio il posizionamento di un sondino nasograstrico per l’elevato rischio generato dall’effetto aerosol che si genera.
7. Eseguire solo manovre endoscopiche urgenti in questa fase di pandemia.

Cordiali saluti
Il Presidente Nazionale ACOI Pierluigi Marini
Il Presidente Nazionale SIC Paolo De Paolis

  

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Coronavirus: Marini, gran lavoro chirurghi in momento difficile
COVID - Autore Segreteria 
Numero 4735 del 16/03/2020

Coronavirus: Marini, gran lavoro chirurghi in momento difficile = AGI0887 3 CRO 0 R01 / Coronavirus: Marini, gran lavoro chirurghi in momento difficile = (AGI) - Roma, 16 mar. - "I chirurghi in tutti gli ospedali di Roma così come d'Italia stanno facendo un lavoro straordinario, portando avanti con la professionalità che ha fatto scuola in tutta Europa la nostra professione, ora più che mai perché' il sistema sanitario italiano e del Lazio sono sotto stress e in trincea. Sta vincendo il grande lavoro di squadra tra medici, infermieri e chirurghi con uno straordinario spirito di solidarieta'". Lo dice il presidente di ACOI professor Pierluigi Marini. "Siamo impegnati a garantire ogni tipo di urgenza chirurgica e la chirurgia oncologica, cos'come siamo pronti nei pronto soccorso a consulenze o ad affiancare i nostri colleghi. E' un momento difficile per tutti, stiamo lavorando ogni giorno con i colleghi anestesisti per studiare percorsi alternativi in particolare negli ospedali che stanno dando priorità ai pazienti Covid-19. Abbiamo notato, ma è prematuro trarre un bilancio, una riduzione dei grandi traumi che puo' essere conseguenza del blocco della mobilità nelle nostre città e nella Capitale. Sono molto soddisfatto della ripresa delle donazioni di sangue in particolare da parte dei giovani che ci sta permettendo di eseguire tutti gli interventi di energia maggiore. A loro - conclude Marini - così come ai tanti cittadini che si mettono in fila per donare va il grazie di chi è in sala operatoria e deve salvare vite umane". (AGI)Red/Pgi 161555 MAR 20  

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Comunicazione Presidente Marini
COVID - Autore Segreteria 
Numero 4730 del 16/03/2020

Cari amici,
La condizione che stiamo vivendo da Chirurghi, da Medici, da Genitori o Figli richiede di dare ancora di più di quello che ogni giorno eravamo abituati a dare, unendoci ai Medici delle altre specialità per combattere l’angoscia, la fatica il dolore di vedere Colleghi che si ammalano o che tragicamente ci lasciano per aver sostenuto le attività nei nostri Ospedali e assistito i nostri Pazienti contro l’epidemia da Covid-19.
Siamo costretti, come dicono gli amici della SIAARTI, a ragionare e forse rivedere principi come appropriatezza clinica, proporzionalità delle cure, giustizia distributiva e allocazione di risorse. Tali principi si sono imposti drammaticamente in alcune regioni e potrebbero diventare altrettanto drammaticamente attuali in altre.
Noi siamo i Chirurghi Italiani ed in questo momento la nostra Coscienza, la nostra Etica e la nostra Professione ci spingono a combattere ogni giorno, insieme ai nostri Colleghi, questa grande battaglia contro la più grande emergenza sanitaria che il nostro Paese abbia vissuto in questi ultimi decenni.
Dobbiamo essere estremamente razionali sulle priorità cliniche specie nelle zone critiche. C’è consenso generale e condiviso anche con le istituzioni nel garantire le cure Chirurgiche in ogni tipo di urgenza e ai malati oncologici rivedendo la dove necessario i percorsi assistenziali anche alternativi a quelli tradizionali, con l’unico principio ispiratore di garantire ai nostri Pazienti il massimo della qualità e della sicurezza delle cure che è poi il nostro motto. Quando sarà necessario costruire una rete che permetta di spostarsi dal proprio ospedale ad un altro per garantire nei tempi corretti le nostre cure ai Pazienti Oncologici ebbene lo abbiamo già fatto e lo faremo tutte le volte che servirà, muovendoci sempre di concerto con gli amici Anestesisti. E’ necessario eseguire sempre per i Pazienti che devono ricoverarsi in elezione oncologica il triage domiciliare per verificare lo stato generale di salute di chi deve entrare nei nostri reparti.
Credo che quello che sta accadendo in Italia cambierà o meglio dovrà cambiare l’assetto e l’impostazione di molte delle attività afferenti al nostro sistema sanitario.
Non è questo il momento di parlare di queste cose, oggi è il momento di lavorare, lavorare e ancora lavorare, non perché siamo degli “Eroi” ma perché noi siamo questo.
Sapete bene quello che penso e dico da anni e quando tutto questo sarà finito ci organizzeremo per incontrarci, con tutta la comunità dei Chirurghi Italiani, per il piacere di vederci e per parlare di futuro. Pensare e parlare oggi di futuro servirà a vincere l’angoscia di questo drammatico periodo.
Grazie per quello che state facendo. Grazie a tutti i Colleghi, agli Infermieri, ai Tecnici, ai Volontari e a tutto il personale che a vario titolo lavora nelle strutture sanitarie.
ACOI non chiude e non esitate a contattarci e contattarmi personalmente per ogni motivo riteniate utile. Stiamo monitorando con tutto il Consiglio Direttivo attraverso tutte le fonti quello che sta accadendo in Italia e tutti noi siamo al vostro servizio.
Un caro abbraccio a Voi e alle vostre Famiglie.
A presto
Pierluigi Marini
Presidente ACOI
  

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Allarme CoronaVirus
COVID - Autore Segreteria 
Numero 4667 del 24/02/2020

La progressiva diffusione del contagio da Coronavirus CoViD-19 nel Paese ha determinato l’adozione di una serie di norme urgenti (nel pdf allegato i riferimenti e i link ai documenti originali) che impattano sulla attività formativa di ACOI.
Le Autorità competenti hanno adottato misure di gestione proporzionate all’evolversi della situazione, che in molti casi hanno previsto il divieto di accesso ai comuni interessati, la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato. Al 5 marzo, con 3089 ammalati confermati in Italia per infezione da Coronavirus, le misure restrittive adottate per contenere la diffusione del contagio hanno comportato la cancellazione di numerosi eventi programmati per l'immediato futuro,, ma come è facile immaginare, con una situazione in continua evoluzione, i blocchi alla mobilità e alle riunioni di qualsiasi genere potrebbero estendersi. Nell'allegato qui di seguito elenchiamo gli eventi cancellati e, ove noto, la data del possibile rinvio; l’elenco deve essere considerato provvisorio, e sarà soggetto a continuo e costante aggiornamento, per cui vi invitiamo a verificare la situazione di tanto in tanto, visitando questa pagina e scaricando l'allegato (Versione attuale: 5 marzo 2020. Attenzione! Ricordate di cancellare la Cronologia di Navigazione del vostro browser, altrimenti scaricherete solo una copia dell'ultimo file già scaricato e non la versione aggiornata!).
  

Sito web   Allegato


Auguri del Presidente
FOCUS ON - Autore Segreteria 
Numero 4584 del 01/01/2020

Cari amici,
vi scrivo al termine di un anno per me molto impegnativo ma di grande soddisfazione.
Il nostro congresso Nazionale di Matera è stato un momento di grande attività scientifica, culturale e sociale che non potrò mai dimenticare.
L'attività formativa dei nostri numerosi Corsi e delle Scuole Speciali ha ricevuto un altissimo gradimento da parte dei Discenti e dei Docenti.
Chiudiamo l'anno con quasi 600 nuove iscrizioni e tantissimi giovani. Cosa mai accaduta in precedenza.
Tutto questo mi riempie di orgoglio e mi spinge a continuare su questa strada con sempre maggiore impegno.
Il 2020 sarà un anno molto importante per la Chirurgia Italiana. L'ACOI è pronta a sostenere senza se e senza ma la nascita della SOCIETA' UNICA DI CHIRURGIA . Ne abbiamo parlato nel corso della nostra "partecipatissima" assemblea a Matera , ed il sostegno dei presenti è apparso totale. Ho replicato sull'argomento in ogni occasione durante i miei numerosi viaggi per l'Italia ricevendo grande consenso.
Io ci credo e farò tutto il possibile perchè l'operazione possa andare a buon fine.
Vi terrò continuamente informati su ogni passaggio, con ogni mezzo disponibile, anche per ricevere le vostre opinioni.
Infine proseguendo il percorso ACOI sulla tutela dei nostri Soci e della Nostra Professione, Vi comunico con grande piacere che ho appena firmato l'accordo con lo Studio Legale Cirese per la TUTELA LEGALE PRESSO LA CORTE DEI CONTI, che sarà Attiva, Gratuita e senza alcuna Franchigia dal primo gennaio 2020 per i Soci in regola.
Permettetemi di ringraziare tutti i miei meravigliosi amici del Consiglio Direttivo Nazionale, I Coordinatori Regionali, Chiara, Mario e tutta la Segreteria ACOI.
Grazie per il grandissimo lavoro fatto.
A tutti i Soci ACOI e alle loro famiglie Tanti Auguri di Buon Natale ed un anno 2020 ricco di serenità e successi.

Buona Chirurgia a tutti
Piero Marini
  

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